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Comunicazioni storiche

Il Santuario > Pompei tra Cronaca e Storia

*Una posa gentile, un gesto gentile
In un giorno di fine settembre 2013, fu notata una signora che, in Santuario, rivolto il viso verso la cupola, osservava le figure rappresentate da Angelo Landi nel suo affresco "Sogno o visione di San Domenico".

Aveva una foto tra le mani e indicava alla figlia questa o quell’immagine. Incuriositi, fu avvicinata e raccontò una storia sorprendente.
Nel 1939, ancora undicenne, Giovanna Vecchioni posò per il pittore, che la immortalò nella sua opera, conclusa nel 1941.
A ricordo di quell’incontro, la signora ha una dedica di Landi dietro la foto che la ritrae: "A ricordo di una posa gentile, un gesto gentile".

*Carmela e Gilda, le mie zie orfanelle

Sono Paolino Papa, nipote delle due Orfanelle di cui allego la foto scattata negli anni ’20, quando furono ospiti degli Istituti di Pompei.
Nel mese di febbraio 2014, Carmela Papa ha lasciato morendo, all’età di 93 anni, una piccola somma di denaro per ogni suo nipote. Gilda era morta negli anni ’50.
Io, Paolino, offro con tutto il cuore la mia quota al Santuario di Pompei in ringraziamento per quanto fatto per le mie zie durante la loro permanenza all’Ospizio Femminile, e anche perché zia Carmela ne sarebbe stata contenta.
Con gratitudine e devozione

Paolino Papa – Marigliano (NA)


*Un amore lungo 50 anni

Egregio Direttore, sembra ieri che, proprio in questa chiesa della Madonna di Pompei, io e mio marito ci siamo uniti per tutta la vita.
Siamo tanto contenti di annunciare che stiamo per celebrare il nostro 50° anniversario di Matrimonio.
Vi inviamo una fotografia scattata davanti al Santuario di Pompei nel lontano 1 dicembre 1960.
Vi mandiamo anche un’offerta per celebrare una Santa Messa all’Altare della Madonna in quel giorno.
Ringraziamo il Signore e la Madonna per l’aiuto e la protezione che in tutti questi anni hanno elargito a noi, ai nostri figli e alle loro famiglie.
Distinti saluti.

(Antonietta e Alfonso De Lauri
Montreal – Canada)


*Giovina e Nunziatina Canzanelli – due delle prime 10 Orfanelle
Alle care Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei.

Sono Antonietta Stile di Torre del Greco. Vorrei far conoscere ai lettori di questa rivista la storia di due delle prime dieci Orfanelle che il Beato Bartolo Longo riunì nell’Istituto da Lui fondato. Si chiamavano Giovina e Nunziatina Canzanelli (nella foto).
A Torre del Greco, nella zona dei Cappuccini, abitava un Vescovo, Mons. Antonio Scotti, che non era del luogo, ma nato a Napoli nel 1837, era stato Vicario e poi Vescovo della Diocesi di
Benevento.
Nel 1898 l’anziano presule si ritirò a vita privata e scelse Torre del Greco, luogo salubre per la sua salute. Però era solo, non aveva parenti che gli potessero far compagnia o badare alla casa così si rivolse all’Orfanotrofio di Pompei e ospitò le due signorine a casa sua. Il Vescovo le curò come figlie e alla sua morte, avvenuta l’11 giugno 1919, lasciò loro una dote che avrebbe permesso ad entrambe di vivere abbastanza bene.
Giovina morì durante la II guerra mondiale, Nunziatina ha goduto di una più lunga vita. Noi la chiamavamo "a Signurina Monsignore". Era sempre con il sorriso sulle labbra, disposta ad aiutare tutti, specie i bambini, amava molto cantare, si prestava tanto per la nostra parrocchia di "Sant’Antonio Brancaccio".
Con il passare degli anni si ammalò e, all’età di 90 anni fu affidata alle Suore della Divina Provvidenza dove, ultranovantenne, il 3 novembre 1976, morì.
Un caro saluto.

(Antonietta Stilke
Torre del Greco – Napoli)


*La Società della Madonna del Rosario di Pompei a Painesville

Cari amici, invio un’offerta raccolta nel nostro Gruppo di preghiera dedicato alla Madonna di Pompei a Painesville, Ohio. Questa tradizione continua dal 1920, quando un piccolo gruppo di fedeli, guidati da Giacomo Palumbo, il mio bisnonno, cominciò a raccogliere offerte tra gli italiani per l’Orfanotrofio di Pompei ogni 8 maggio. Le inviava a sua sorella Anna, Suora Domenicana a Pompei col nome di Lucia.
Quest’ultima, nel 1929, inviò al fratello Giacomo una grande tela della Madonna di Pompei, e solo tre anni dopo il mio bisnonno e altri amici fondarono "La Società della Madonna del Rosario di Pompei" nella chiesa di St. Mary a Painesville, per promuovere la devozione alla Madonna e la recita del Rosario. Ancora oggi il quadro, che si trova a casa mia, a maggio viene portato nella chiesa di St. Mary per la celebrazione annuale.
Una parte dell’offerta è per il materiale in inglese che ci avete inviato e per le spese sostenute. Tutto è stato ricevuto in tempo per la festa. Ho fatto delle copie a colori della benedizione del Vescovo, le ho fatte incorniciare e le ho date a ciascun membro del Gruppo per la loro casa.
Sono stati molto felici di riceverla. La maggior parte di loro non è mai stata a Pompei e sperano
di venire un giorno. Allego richieste di preghiera dei fedeli da mettere ai piedi della Madonna. Il gruppo si riunisce ogni martedì mattina per due ore di preghiera.
C’è anche una dolce anziana signora di 88 anni che per me è come una madre adottiva, perché si è presa cura di me. Sette anni fa, quando misi in vendita la casa a Chesterland e comprarne una qui, a Mayfield Heights, mi sono ritrovata senza dimora per quasi due mesi: la mia era stata venduta velocemente e la nuova non era pronta quando ho dovuto traslocare.
Quella cara amica mi ha ospitato per tutto il tempo senza chiedermi niente. Ringraziamo di cuore il Santuario per aver fatto sentire importante il nostro piccolo gruppo. Negli ultimi anni le nostre parrocchie sono state molto attive nel promuovere l’autogestione. Ci sforziamo di imparare e insegnare come offrire il nostro aiuto in "tempo, talento e gestione".
Porto la Santa Eucarestia a un gruppo di anziani una volta al mese e quando parlo loro delle attività del Gruppo si rammaricano di non poter dare o fare qualcosa. Allora li rassicuriamo dicendo che fanno la cosa più importante: dire il Rosario. Alcuni giorni sono così occupata che non riesco a dire il Rosario e ho bisogno che loro lo facciano per me e per tutti coloro che non hanno il tempo.
Preghiamo per tutti coloro che collaborano nel Santuario.
(Kathy Palumbo Bowers

Mayfield Heights (Ohio) – USA)


*Da ottant'anni sotto la protezione della Madonna del Rosario

Lo scorso 27 giugno nostra madre, Annamaria Aiello, ha compiuto 80 anni, Noi, suoi cinque figli, assieme ai dodici nipoti, abbiamo voluto ringraziare Dio per avercela donata e conservata finora con la celebrazione di una santa Messa.
È stato un bel momento di unità familiare. Al termine della festa per questo suoi importante compleanno, come ricordo dell’occasione, ha voluto donare a tutti gli intervenuti una corona del Rosario.
Lei, infatti, è molto devota alla Madonna di Pompei, recita tutti i giorni il santo Rosario e segue assiduamente tutte le celebrazioni trasmesse dal vostro bellissimo Santuario su Tv2000.
Fin da bambina veniva a Pompei assieme ai suoi genitori, cole testimonia questa foto che la ritrae a pochi mesi, davanti al Santuario durante i lavori di ampliamento degli anni trenta del XX secolo. Abbiamo scritto questa lettera per condividere con tutti voi la nostra gioia e per affidarla, ancora una volta, alla vergine del Santo Rosario di Pompei.

(Famiglia Somma Aiello)


*Un'antica stampa donata dal Beato Bartolo Longo

Una stampa della Madonna del Rosario ritorna al suo antico splendore e alla vista dei fedeli. È quella conservata per anni in archivio e che per volere di don Agrippino Salerno, attuale rettore della chiesa "Santa Maria del Rosario" di Biancavilla (Catania) torna ad essere ammirata e venerata.
La stampa, datata 1885, fu spedita tramite raccomandata dall’avvocato Bartolo Longo, oggi Beato, al Prevosto della Collegiata e cappellano della chiesa, il canonico Vito Piccione.
In seguito venne collocata nella chiesa in una ricca e settecentesca cornice lignea dorata finemente intagliata e nel 1938 il rettore Canonico Pasquale Castro durante la supplica invitava i fedeli a rivolgere la tradizionale preghiera alla Vergine Maria a maggio e ottobre.
Dopo la chiusura della chiesa a causa del terremoto del 1998 e restauro delle opere d’arte al suo interno, la stampa venne conservata in archivio.
E ora finalmente sarà possibile ammirare di nuovo e pregare la Beata Vergine Maria del Rosario di Pompei.

Antonio Alessandro Marino Zappalà - Biancavilla (Catania)


*Mamma e papà, sposi a Pompei nel 1949

Marianna De Martino

Napoli

Da figlia e devota della Santa Vergine del Rosario di Pompei, scrivo questa bella testimonianza per manifestare l’amore, la gioia e la fede di tutta la mia famiglia per la Mamma celeste.
I miei genitori, Salvatore e Maria, hanno consacrato il loro matrimonio all’Altare maggiore della Basilica il 3 ottobre 1949. Entrambi avevano una grande fede e devozione a Maria Santissima e, nonostante le difficoltà del dopoguerra, hanno voluto celebrare le loro nozze ponendole sotto la protezione della Vergine del Rosario, che li ha sempre accompagnati intercedendo per loro presso la Provvidenza divina.
Quest’amore per la Madonna è stato trasmesso anche a noi figli sin dalla tenera età. Siamo stati affidati alla sua protezione per tutti i nostri bisogni spirituali e materiali. Le foto che invio sono un ricordo del matrimonio di mamma e papà a distanza di 72 anni.

*Una lettera del 1938 nascosta in un quadretto

Una devota del Santuario, M.T.D., ha acquistato al mercato romano di Porta

Portese, un quadretto tondo che riporta l’immagine della Madonna di Pompei. Quasi per caso, aprendo il fondo della cornice, ha ritrovato una lettera datata 1938 in cui una donna, con tanti problemi di salute, scriveva alla Prelatura della Città mariana per testimoniare tutto il suo profondo amore per la Vergine. Riportiamo integralmente il testo della lettera di 84 anni fa. Non sappiamo null’altro della missiva, ma siamo certi che la Madonna ha ascoltato quell’invocazione d’aiuto.
Mi permettete rivolgermi alla loro caritatevole benevolenza per domandare un grande favore. Sono tanto devota alla Santissima Vergine di Pompei e questa devozione risale a parecchi anni addietro e mi fu insegnata dalla mia povera mamma, la quale ricorreva alla Madonna del Rosario in tutte le sue necessità temporali e spirituali. Sono anche iscritta al Rosario perpetuo e all’Ora di guardia della Madonna del Rosario.
Nutro quindi ferma fiducia nell’aiuto misericordioso di una Regina si potente, che non vorrà rimanere insensibile alle preghiere e ai voti di una sua figliuola devota, per quanto indegna essa sia. Tengo quindi a spiegare il motivo urgente di questa mia lettera. Da parecchi anni sono sofferente per un forte deperimento organico che, unito a molteplici disturbi causati dall’artritismo, mi rendono inabile al lavoro. Sono insegnante e dovrei riprendere servizio tra pochi giorni, ma mi mancano le forze.
Per quante cure abbia praticate da anni, per quanti medici abbia consultati, ancora non posso sentire un beneficio stabile e rassicurante sulle condizioni della mia salute. Anzi, dirò che in questi ultimi giorni, non so per quali cause, mentre credevo in un miglioramento che mi faceva sperare di ritornare sicura al mio lavoro, ho fatto un’altra volta un regresso. Soffrendo delle terribili nevralgie alla testa che mi proibiscono di agire, costringendomi a casa e privandomi del sollievo di recarmi in Chiesa per ascoltare la Messa e fare le mie devozioni. Non ho perduto per questo la mia fede, anzi posso dire di averla raddoppiata nel dolore ed ho fatto ripetutamente le tre Novene alla Santissima Vergine di Pompei con la recita dell’intero Rosario quotidiano.
Nel passato quando le mie forze me lo consentivano, ho praticato varie volte la devozione dei Quindici Sabati.
Questa mattina, in una crisi nevralgica, che mi ha fatto spasimare la testa, in preda ad atroci sofferenze, ho recitato mentalmente la Novena alla Santissima Vergine di Pompei e mi è venuta quest’ispirazione: perché non scrivo al
Santuario di Pompei e mi raccomando alle preghiere delle orfanelle? Esse sono anime innocenti e quindi meglio ascoltate, uniranno le loro alle mie preghiere e la Santissima Vergine le ascolterà certamente. Debbo aggiungere che io vivo con tre persone di età avanzatissima (il babbo e due vecchie zie), che vanno dagli ottanta agli ottantotto anni. Ho quindi tanto bisogno della salute, per assistere e confortare essi poveri vecchi e per poter lavorare, giacché io sono il loro sostegno materiale e morale. Ho tanta fiducia che la Madonna non vorrà negarmi la grazia che domando. Domani stesso io spedirò, a mezzo di vaglia, l’offerta di Lire 30 (trenta) che mando alle Orfanelle, affinché facciano, al più presto possibile, un triduo di preghiere alla Santissima
Vergine di Pompei, secondo le mie intenzioni.
Vorrei offrire di più, ma per ora non posso. Dichiaro però di aver fatto il voto seguente: se io ricupererò la salute perduta, prometto di venire di persona al
Santuario di Pompei, per ringraziare la Santissima Vergine: offrirò a Lei un bracciale di cinque fili d’oro (che rappresentano per me un caro ricordo), che non ho più messo dal mese di maggio scorso, appunto perché già offerto spiritualmente alla Madonna. Farò poi un’altra offerta in denaro, secondo le mie disponibilità. Vogliano perdonare questo sfogo dell’anima, ma sono sicura che le Orfanelle pregheranno subito per me la Santissima Vergine e che saranno ascoltate fin da questo momento.
Prometto che farò pubblicare la grazia, non appena la Madonna vorrà consolarmi, intanto seguiterò a pregarLa con fede.
Prego darmi un breve cenno di ricevuta e di rassicurazione. Intanto ringrazio ed ossequio distintamente.
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